Ultimo aggiornamento il 15-04-2025
La gestione dell'IVA nei rapporti con piattaforme come Deliveroo e Glovo può sembrare simile a quella dei buoni pasto, ma in realtà ci sono alcune differenze importanti.
Nel caso dei buoni pasto, è corretto rinviare l'IVA (trattandola come IVA sospesa) perché:
Non hai incassato subito l'importo del buono.
Il buono è un "titolo di legittimazione" e tu ricevi il pagamento in un momento successivo, da parte dell'emettitore (es. Edenred).
L'IVA viene registrata quando effettivamente ricevi il pagamento (secondo la circolare 6/E/2009 dell'Agenzia delle Entrate).
Con Deliveroo e Glovo, non sei nello stesso schema dei buoni pasto, perché:
Il pagamento (o l'ordine) viene gestito da un soggetto terzo (Deliveroo/Glovo), che ti paga direttamente.
Queste piattaforme non emettono buoni pasto, ma agiscono come intermediari o commissionari, spesso in nome proprio e per conto tuo, o in altri casi in nome proprio e per conto proprio (dipende dal contratto).
Di solito emettono una fattura per commissioni, e ti rimborsano il netto (incasso - commissioni).
Loro incassano dal cliente.
Ti emettono una fattura di vendita (per il servizio di intermediazione).
Tu emetti una fattura a Deliveroo/Glovo, e registri normalmente l'IVA.
👉 In questo caso NON c'è IVA sospesa, perché:
L'incasso è immediato o quasi.
Non si tratta di un buono, ma di una vendita con pagamento tramite un intermediario.
Tu emetti lo scontrino al cliente, come vendita diretta.
Deliveroo ti fattura le commissioni.
L'incasso è tracciato e spesso avviene in tempi rapidi.
👉 Anche qui, niente IVA sospesa: lo scontrino è già valido, e l'IVA va registrata nel momento della vendita.